Festa delle Donne: il lato rosa di Vitavigor

L’8 marzo si festeggia la giornata internazionale dei diritti della donna. Diritti sociali, lavorativi, economici e politici conquistati con fatica dalle nostre mamme, nonne e da tutte le donne che, unite per il bene comune del genere femminile, hanno portato avanti importanti battaglie con tenacia, intelligenza e coraggio. Uno dei campi in cui è stato più difficile farsi strada per le donne è stato senza dubbio quello lavorativo… Conoscete tutte le tappe più importanti percorse dalle lavoratrici italiane? Vitavigor ve le racconta in occasione della Festa delle Donne, mettendo in luce la sua politica aziendale progressista e tutte le dipendenti che hanno fatto grande quest’azienda familiare milanese.

Le donne al lavoro: le conquiste fondamentali

Annalisa Bigiogera, socia dell'azienda

A cavallo tra gli anni ’50 e ’60 il ruolo delle lavoratrici italiane era ancora marginale e fortemente scoraggiato dalle istituzioni. Il primo passo avanti arriva nel 1950 con il divieto di licenziare le donne durante il primo anno di vita del figlio e con la conquista del trattamento economico dopo il parto. Si dovrà aspettare il 1963 per vedere depennate le clausole di nubilato e il divieto di licenziamento a causa di matrimonio, alcuni tra gli strumenti più subdoli usati per ostacolare l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro. Solo nel 1977 arriverà la legge di parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro: per la prima volta si ufficializzano l’illegalità delle discriminazioni basate sul sesso, le stesse opportunità per uomini e donne e un’identica retribuzione a parità di ruolo e prestazioni.

Il passato di Vitavigor: con le donne dal 1958

Il fondatore di Vitavigor con le sue dipendenti

Nel pieno di questa intricata situazione nasce Vitavigor che sin dai suoi albori si contraddistingue per le politiche lungimiranti del suo fondatore a sostegno del mondo femminile. Giuseppe Bigiogera, infatti, ha sempre dato importanza alle donne, vedendole come un valore aggiunto al suo successo, e non trattandole come semplici quote rosa. La prima persona ad essere inserita nei libri paga dell’azienda, infatti, è stata proprio una donna: la signora Gina, impastatrice addetta alla grissinatrice. Un ruolo che richiede sapienza artigianale, dinamicità e attenzione. Vitavigor, dando un segnale importante e avanguardista in tempi ancora acerbi, l’ha accolta in azienda e celebrata come simbolo della forza delle donne, dedicandole il packaging di un suo prodotto di punta: i mini grissini tradizionali della linea Il Gusto. Le confezioni di oggi la ritraggono al lavoro con le mani in pasta e ne fanno l’emblema di tutte le donne lavoratrici forti e capaci, abbattendo tutti gli stereotipi di genere e i preconcetti culturali. Un messaggio fuori dagli schemi, che è stato il primo ma di certo non l’ultimo per Vitavigor…

Il presente di Vitavigor: girl power!

Federica e Valentina

In azienda, anche oggi, si continua a dare valore alle donne, presenti in modo capillare sia dal lato produttivo, dove rappresentano il 40% della forza lavoro, sia in quello manageriale. Negli uffici, poi, la quota sale al 100% e le posizioni di rilievo che presentano un lato rosa sono innumerevoli.
A partire da Annalisa, figlia del fondatore, amministratrice e socia dell’azienda, che ha avuto un ruolo fondamentale nell’ascesa di Vitavigor nel settore food italiano, dagli anni ’60 fino ai giorni nostri. Proseguendo con Daniela, che ha lavorato 44 anni nell’amministrazione, cedendo in seguito il testimone a Tania. E ancora, Elena che si occupa del controllo qualità; Patrizia da quasi 30 anni addetta all’ufficio commerciale Italia; Tiziana che cura la logistica in uscita e il back office estero, per finire con Federica e Valentina, nipoti del fondatore impegnate nel proseguire l’eredità di famiglia. Sono solo alcuni dei nomi delle donne che hanno sostenuto e fatto crescere l’azienda, di generazione in generazione, e che con laboriosità e impegno l’hanno vista trasformarsi da un panificio di successo in zona Bicocca a un impianto industriale che sforna 7 tonnellate di grissini ogni giorno! I dati parlano chiaro, il turnover da Vitavigor è basso perché lavorarci è una fortuna… Ce lo racconta Federica che definisce il suo posto di lavoro come un ambiente popolato da donne ma senza competizione dove ci si impegna affinché ad ogni dipendente spettino le stesse opportunità e dove si lavora insieme in sintonia! Ogni lavoratrice per Vitavigor è un ingrediente fondamentale nella ricetta del suo successo, proprio come lo sono farina e acqua per quella dei suoi prodotti. Buona Festa delle Donne da Vitavigor che vi apprezza e ammira ogni giorno dell’anno!

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